Il discorso sullo stato dell’Unione di Ursula Von der Leyen

da: Redazione
15 Settembre 2022

Mercoledì 14 settembre, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha pronunciato il suo terzo discorso sullo Stato dell’Unione (SoU).
Per la prima volta, il Parlamento Europeo si è trovato a discutere lo stato dell’Unione durante un conflitto in corso sul suolo continentale. Il discorso della Von der Leyen si è in

evitabilmente focalizzato sulla guerra in Ucraina e sul come l’Unione europea abbia e stia affrontando tale crisi. “Da quella fatidica mattina di febbraio” ha sottolineato, “un intero continente si è unito all’insegna della solidarietà”.

Lo scopo del SoU è fissare un ordine del giorno e segnalare ciò che il Presidente della Commissione e il Collegio considerano le priorità fondamentali.

Nel suo discorso, la Presidente Von der Leyen ha elogiato la capacità dell’Europa nell’essersi dimostrata all’altezza della situazione, ma ha anche ammonito dal pensare che il futuro sarà facile. “Questa non è solo una guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina. È una guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori e il nostro futuro. È uno scontro tra l’autocrazia e la democrazia” ha scandito in maniera chiara e decisa.

IL CORAGGIO DI STARE DALLA PARTE DEGLI EROI
Ospite d’eccezione è stata Olena Zelenska, first lady dell’Ucraina. Ursula Von der Leyen ha elogiato la resistenza del popolo ucraino e dei suoi leader, definendo l’ex paese URSS “una nazione di eroi”.
Il sostegno all’Ucraina è stato ribadito più volte, così come sono stati sottolineati i gesti concreti fatti per sostenere l’Ucraina: da marzo essa connessa è alla rete elettrica europea – in anticipo di due anni su quanto previsto – e i dazi per l’export dall’Ucraina nella UE sono stati sospesi.

Sul fronte energetico, Von der Leyen ha messo in evidenza la necessità di azzerare totalmente la dipendenza dal gas russo e quella di diversificare le fonti di approvvigionamento. Ha poi proseguito elogiando la risposta dei cittadini europei di fronte alla necessità di ridurre i consumi energetici, ma ha anche sottolineato il bisogno di mettere un massimale temporaneo per le entrate delle imprese che producono energia, perché “in momenti come questi i profitti devono essere condivisi e incanalati verso coloro che ne hanno più bisogno“.

ATTENERSI AI PIANI E PREPARARSI AL FUTURO
Sempre sul tema energetico, la Presidente della Commissione ha affermato che “di fronte a questa crisi, non bisogna cercare solo una soluzione rapida, ma un nuovo paradigma, un salto nel futuro”. Una vera e propria trasformazione dunque, della quale uno dei perni centrali sarà rappresentato dall’idrogeno verde, con l’obiettivo di arrivare a produrne 10 milioni di tonnellate l’anno, tramite la creazione della European Hydrogen Bank ed investimenti pari a 3 miliardi di euro.

La sostenibilità degli investimenti è stato un altro grande tema affrontato: la Presidente e la Commissione hanno preso atto “della nuova realtà di un debito pubblico più elevato”. Servirà dunque introdurre nuove norme di bilancio, che garantiscano più flessibilità agli investimenti, che diano più responsabilità agli stati ma anche controlli maggiori su quanto realizzato, invitando a far andare di pari passo stabilità e crescita, così come richiamato dallo spirito di Maastricht.
Secondo la Von der Leyen, la transizione economica cui si sta apprestando il nostro continente dovrà fare affidamento ai valori dell’economia sociale di mercato, “che incoraggia tutti ad eccellere, ma si occupa anche delle nostre fragilità in quanto esseri umani”. Serve dunque “un contesto imprenditoriale favorevole, di una forza lavoro con competenze adeguate e di un accesso alle materie prime necessarie per la nostra industria“. Proprio sull’ultimo punto la Presidente ha fatto un affondo più specifico, evidenziando il bisogno di non risultare dipendenti da paesi terzi per quanto riguarda l’approvvigionamento, stringere accordi con quei paesi che condividono i nostri stessi principi (annunciando che sottoporrà a ratifica gli accordi con Cile, Messico e Nuova Zelanda) ed essere indipendenti anche per quanto riguarda la lavorazione di tali prodotti, tramite il sostegno a progetti strategici. Per questo, ha annunciato una normativa sulle materie prime critiche.

DIFENDERE LA NOSTRA DEMOCRAZIA
Infine, il discorso si è incentrato sulle misure da intraprendere in materia di politica estera, come il pacchetto per la difesa della democrazia, “per individuare influenze straniere occulte e finanziamenti sospetti. Non permetteremo a nessuno Stato autocratico di ingannarci per attaccare le nostre democrazie dall’interno”. Accanto a ciò, il prossimo anno la Commissione presenterà delle misure per aggiornare il quadro legislativo di lotta alla corruzione, adottando un comportamento più duro nei confronti di reati come l’arricchimento illecito, il traffico di influenza e l’abuso di potere, oltre che della corruzione in senso più classico. Verrà anche proposto di includere la corruzione nel regime di sanzioni in materia di diritti umani.

Dunque, un’Unione più coraggiosa, più vicina alle persone nei momenti di bisogno, più audace nel far fronte a sfide storiche e alle preoccupazioni quotidiane degli europei e nel restare al loro fianco nelle grandi prove della vita. A questo proposito, per la prima volta in un discorso sullo Stato dell’Unione, è stata citata la necessità di intraprendere a livello comunitario delle iniziative riguardanti la salute mentale dei cittadini. Infatti, la Presidente ha detto: “Dovremmo prenderci più cura gli uni degli altri, e per molte persone che si sentono ansiose e smarrite un sostegno adeguato, accessibile e a prezzi abbordabili può davvero fare la differenza”.
Riguardo ai giovani, l’attenzione si è focalizzata sul non compromettere il futuro dei ragazzi e lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni: “perciò, onorevoli deputate e deputati, ritengo che sia arrivato il momento di iscrivere la solidarietà tra generazioni tra i principi dei nostri trattati”.

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